La via Vandelli parte da Modena biforcandosi raggiunge Maranello e Sassuolo e i due rami salgono in Appennino verso Serramazzoni nei pressi delle cascate del Bucamante e il castello di Monfestino.
Ricongiungendosi per raggiungere Montebonello quindi Pavullo. Raggiunge il castello di Montecuccolo, che appartenne alla famiglia del celebre generale Raimondo Montecuccoli, supera il borgo medievale di Monzone, le selve di Brandola, il ponte del Diavolo a Montecenere e dopo un lungo tratto, ancora ben conservato, arriva a La Santona.
Si sale poi verso il passo delle Radici tra le valli del Dragone e dello Scoltena, supera edifici storici come La Fabbrica, le tipiche capanne celtiche, emergenze naturali come il Sasso Tignoso e sale fino allo spartiacque tra Emilia e Toscana a S.Pellegrino in Alpe.
Superando il crinale a San Pellegrino in Alpe, la via procede vicino al dorso del Monte Verrucchiella, una delle varie prominenze del lungo contrafforte che scende verso la valle del Serchio.
Le mappe antiche rivelano che qui la via Vandelli propone addirittura due percorsi, l'uno alternativo all'altro, detti la Calda e la Fredda, da impegnare rispettivamente durante l'inverno e durante l'estate lasciando in mezzo la vetta della Verrucchiella.
Un singolare e funzionale modo di intendere i cammini a seconda della loro esposizione ai venti, al gelo, alle nevi. Nel seguito la strada attraversa la Garfagnana. Da San Pellegrino in Alpe (1525 m s.l.m.) a Castiglione di Garfagnana, Pieve Fosciana quindi, dopo aver attraversato il fiume Serchio, risale la valle dell'Edron, fino a Vagli di sotto, la località Arnetola e il duro passo della Tambura. Da qui (1.620 m s.l.m.) la strada scende in provincia di Massa-Carrara fino ad arrivare a Resceto, a Massa e giungere sino al Mare Tirreno. La strada nella sua distanza minima si svolgeva per più di 210 km e per circa 360 km nel complessivo.